dal 1961 Veteran Car Club di Torino

Un pò di storia

Senza volerlo ci giriamo indietro e tentiamo di ripercorrere un pò della nostra storia attraverso le vecchie tessere del Club. Tolte le prime, della “Associazione Veteran Auto Torino” relative al 1960 e all’inizio del 1961 con la presidenza del Prof. Elio Quaglino, troviamo ad Aprile 1961 la fondazione ufficiale del “Veteran Car Club Italiano” con la presidenza di Umberto Agnelli.

Dal primo numero della Manovella del giugno-luglio 1961 a pagina 16 ricaviamo il seguente articolo:”L’Associazione Veteran Auto di Torino, riunitasi il 5 Maggio in assemblea straordinaria con atto del Notaio Dott. Aldo Billia, ha deliberato la trasformazione del sodalizio in delegazione di Torino del VCCI”.

L’adesione è stata favorevolmente accolta e ratificata dal comitato esecutivo con Presidente della Delegazione di Torino il Dott. Valerio Giacosa”.

E come normalmente si dice: “Qui comincia l’avventura!!!”.

“CINQUANT’ANNI DI VITA ASSOCIATIVA”

Almeno venti vissuti nella più assoluta incoscienza di appartenere ad un movimento culturale, allora solo in embrione, che sarebbe cresciuto a dismisura e avrebbe trasformato il motorismo storico in una forma di appartenenza non già di semplici appassionati, bensì di cultori di una storia, fatta anche di oggetti, che ha determinato in modo rilevante la vita di tutti noi.

Si è cominciato, come si può riscontrare nei documenti messi in mostra, con delle semplici gite fuori porta, oppure con dei raduni di lunga percorrenza, ma sempre con i veicoli costruiti fino agli anni trenta, spesso conservati nelle condizioni originarie, perché tirati fuori dai garage dove, con non molti chilometri, erano stati lasciati dormire, per poi passare a raduni mediamente più lunghi e più frequenti, con veicoli più confortevoli per tali percorsi, spesso dopo averli sottoposti a restauri anche maniacali ed eccessivi. Si sono organizzate manifestazioni rievocative, tavole rotonde, conferenze per ricordare eventi che ormai sono diventati storia e consapevolezza che il veicolo ci ha trasformati nel modo di vivere.

Ci ha resi più ricchi (soprattutto noi Torinesi che abbiamo vissuto l’epopea FIAT-LANCIA e del loro indotto con la conseguente forte occupazione, intensa immigrazione e relative maggiori risorse economiche), ma anche soprattutto più indipendenti , per la possibilità di spostarsi a piacimento in qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi località.

E ora, divenuto storico, ci consente nuove relazioni e un nuovo modo di viaggiare e vivere ulteriori nuove realtà perché vissute comunque con uno spirito diverso.

Avv. Roberto Loi

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